L’intervento del neo Presidente di Ance Genova, pubblicato ieri 25 agosto, da “Il Secolo XIX”, ci indigna e ci stupisce al contempo.

Siamo indignati per il fatto di vedere ancore una volta vilipesa ed infangata la reputazione della nostra Azienda attraverso una serie di affermazioni palesemente infondate ed artatamente distorte. Ma ancor di più siamo stupiti per le contestazioni che, con grande superficialità e senza riscontro oggettivo, ci vengono mosse.

In primo luogo ribadiamo che l’affidamento dei lavori ad A.S.Ter. da parte del Comune di Genova, avviene nel pieno rispetto della normativa vigente per le società cosiddette “ in house”, come peraltro sancito dalla nota Sentenza del Consiglio di Stato, passata in giudicato .

A tal proposito le reiterate istanze rivolte da Ance ai vari organismi di controllo (Corte dei Conti, Antitrust, Autorità di Vigilanza sugli appalti/ Anticorruzione) mirate a delegittimare il ruolo di A.S.Ter, non hanno mai sovvertito la situazione in essere per il semplice motivo che la nostra Azienda opera coerentemente e conformemente alle norme regolatorie sugli appalti.

Gioverà inoltre al lettore precisare che le quote di opere subappaltate non supera mai i limiti previsti dalla legge. In particolare A.S.Ter., nell’esercizio 2014, è ricorsa al subappalto nella misura del 15% delle opere ad essa affidate.

Nella fattispecie non risulta pertanto credibile l’affermazione che quasi tutti i lavori vengono appaltati a terzi , ma è vero esattamente il contrario.

In seconda istanza va chiarito una volta per tutte che A.S.Ter., nella sua condizione di società partecipata dal Comune al 100%, non agisce sul terreno degli appalti con la manovra dei ribassi vertiginosi, recuperati poi con il perverso meccanismo delle riserve, in quanto opera in assoluta trasparenza e condivisione di scelte tecnico/operative con il proprio Committente/Azionista.

Per quanto attiene poi la qualità dei lavori eseguiti dalla nostra Azienda, siamo orgogliosi di rilevare che ormai da anni operiamo con successo non solo nei confronti del Comune di Genova, ma anche verso i Clienti Terzi, ai quali è stata sempre offerta, negli ambiti consentiti dalla legge sugli appalti, la garanzia di un prodotto che risponde ai più alti standard qualitativi.

Non risulta pertanto comprensibile e condivisibile l’affermazione che solo le imprese private siano in grado di garantire prodotti qualitativamente controllabili, collaudabili e garantiti per legge.

La qualità dei lavori eseguiti da A.S.Ter. risponde esattamente e totalmente ai suddetti requisiti.

Inoltre ci sia consentito di osservare che l’imprenditore privato ambisce ad acquisire appalti redditizi ed è ben lungi dall’accettare di operare in condizioni di emergenza, a fronte di sempre più scarse risorse finanziarie, come invece è prassi abituale per A.S.Ter., la cui mission è la salvaguardia del territorio comunale, non già il fine di lucro.

Infine vorrei porre un quesito al Presidente dell’ Ance. Quando si afferma della possibilità di applicare, in caso di trasferimento del personale dal settore pubblico al privato, le clausole di salvaguardia, lo si farebbe anche verso il personale a bassa produttività perché diversamente abile o anche verso i soggetti appartenenti alle categorie protette? Mi si risponda per cortesia in modo chiaro, trasparente e senza infingimenti.

E’ innegabile che A.S.Ter assolve anche un compito sociale di elevato contenuto etico, assicurando la certezza dell’occupazione a numerosi dipendenti svantaggiati che difficilmente troverebbero spazio in una impresa privata.

Ritengo sia opportuno porre termine a questa infinita sterile diatriba tra settore pubblico e privato, tanto più quanto condotta con argomentazioni fittizie e pretestuose.

Siamo oltremodo disponibili, come più volte dichiarato e dimostrato, ad avviare attività con imprese private in regime di partenariato, mettendo a fattor comune le best practice di entrambi i settori. Non abbiamo mai dimostrato preclusioni di sorta verso interventi che possano mobilitare forme di sinergie. Mi auguro che tutto ciò possa avvenire, almeno in via sperimentale, in tempi brevi. E’ un caldo invito che rivolgo al collega Presidente di Ance Genova anche e soprattutto per dimostrare che le nostre capacità organizzative e operative non sono seconde ad alcuno.

 

Il Presidente e Amministratore Delegato

dott. ing. Giorgio Fabriani